Premessa:
Quando si tratta di sviluppare un raf Fuji chi non scappa punta il dito sugli artefatti della demosaicizzazione.
Nascono vere e proprie faide e ognuno è pronto a difendere il suo workflow con cappa e spada.
La realtà dei fatti è che la matrice X-Trans scelta da Fujifilm, nonostante presenti dei vantaggi indiscutibili nella prevenzione dell’effetto moirè e dell’occorrenza di falsi colori, ha delle problematiche di demosaicizzazione notevoli dovute in primo luogo alla difficoltà intrinseca degli algoritmi dedicati.
Visivamente le differenze sono ovvie ma la problematica non sta nel pattern in se e per se, il problema è proprio legato ai software commerciali e al loro modo di effettuare la demosaicizzazione.
Dal punto di vista tecnico vi rimando a Wikipedia e ai suoi link di riferimento.
Il fatto fondamentale è che una demosaicizzazione classica genera artefatti e problemi se applicata ad un sensore a pattern non 2×2 come l’X-Trans.
Semplificando enormemente, sebbene anche il Bayer con algoritmi diagonali che escono dalla mera matrice 2×2 di fatto restituisca un dettaglio visibilmente migliore, è con l’X-Trans che si è di fatto obbligati a ricorrere ad algoritmi più complessi e ricorsivi per ottenere il dettaglio desiderato. Lavorare su 2×2 pixel qui non funziona e il minimo sindacale è un 3×3… che minimo risulta alla fine in termini di dettaglio.
Tralasciamo però la (veramente) noiosa problematica tecnica.
I programmi di cui vi parlerò di seguito sono i seguenti:
Sono entrambi a pagamento ma si possono provare, il primo per un mese e il secondo con un watermark, per rendersi conto di cosa parlo.
Disclaimer:
Quello che riporto di seguito è il mio workflow e vi invito solo a provarlo. Se vi piace fatemelo sapere, se riuscite a migliorarlo un suggerimento è gradito.
Non è la bibbia dell’x-trans è solo il frutto di varie prove ed esperienze in base a:
- Il mio modo di fotografare
- Il mio genere di foto
- Il mio gradimento
- Quel che piace a me
- Come mi piace fare le cose
- Last but not least… il fatto che non mi piace stare al computer. Voglio uscire fotografare e vivere esperienze… meno ci metto a sviluppare una foto meglio è. Aprire PS per me è già un fallimento.
Prestate attenzione ai punti dal 3 al 6 prima di continuare a leggere.
Importazione:
Non voglio mille doppioni e non voglio vincolarmi al demosaicing di un programma in particolare.
Il primo giro è il semplice salvataggio in cartelle ordinate dei miei RAF (lossless compressed).
Tutto finisce su un HD esterno in formato Fuji nativo per i posteri.
X-Transfomer/LR:
Parliamoci seriamente, l’algoritmo di noise reduction e sharpening di Lightroom è fermo agli albori dell’informatica. Dire che è pessimo è fargli un lauto complimento. Con ACR (Adobe Camera Raw) le cose sono analoghe e solo PS (PhotoShop) mantiene degli algoritmi e dei metodi un filo più “moderni”.
Nonostante questo a mio avviso la resa dinamica e cromatica di LR (Lightroom) e PS i concorrenti come Capture One (di seguito COP) e gli altri se lo scordano. Intendiamoci, i colori non sono migliori, sono solo più gradevoli come sono più gradevoli e pronti contrasto e saturazione.
Se confrontate due raw (e non raf) in LR e COP la prima cosa che noterete è che COP è marrone mentre LR sembra avere dei colori più “carini”.
Nella vita non è bello ciò che è bello ma ciò che piace e per i colori c’è sempre Raamiel che ci aiuta.
La mia scelta è di passare per i DNG prodotti da X-transformer e non usare lo sharpening di ADOBE per i dettagli in alta frequenza (quelli “fini”) ma solo per quelli in bassa frequenza.
In pratica lascio a X-Transformer i dettagli fini e a ADOBE quelli più grossolani.
Con questi settaggi X-Trasformer applica il suo buon demosaicing a una maschera di contrasto sulle frequenze fini. Nello stesso tempo toglie il rumore di luminanza eccessivo e di fatto anche gli artefatti che il suo algoritmo genera (white dots/spots, pallini bianchi). Ho avuto una discussione al riguardo con Brian di X-Transfomer proprio sull’argomento artefatti… mai disabilitare il noise reduction su X-Transfomre.
Poi i file me li copio sulla cartella di lavoro temporanea.
Fatto questo li importo con il mio profilo in LR.
Qui il pannello dettagli è settato come segue. Lo slider Detagli di fatto sceglie da quali frequenze far lavorare lo sharpening di LR. Così settato aumenta il contrasto dei bordi (Edge enhancement) senza però toccare trama o texture.
Giudicate voi il risultato… specialmente se confrontato con quello che si ottiene in LR con le tecniche di sharpening per X-Trans più blasonate.
Vediamo un caso di reale interesse.
F/10 quindi risoluzione ammazzata dalla diffrazione. Tempi lunghi, quindi rumore randomico.
Beh, il mio workflow a sinistra, il meglio che ottenete con ADOBE da un file solo demosaicizzato da x-transfomer a destra. Io ringrazio Brian di X-Transformer. Si, comuque pochi vermi ma sembra di aver scattato dietro ad un vetro.
Alternative? Ritratti?
In alcuni generi fotografici il dettaglio fine al 100% è fastidioso o distrae. Le impostazioni di qui sopra sono le migliori per estrarre dettaglio fine dal paesaggio (fili d’erba, pattern rocce, ecc.) ma in un contesto di utilizzo quotidiano possono portare ad un eccessivo rumore di luminanza e all’insorgenza degli artefatti di X-Transformer (white dots, pallini bianchi) su esposizioni da 400 iso in su.
Per ovviare a tutto questo conviene usare dei settaggi più moderati, delegando a LR un aparte dello sharpening. L’insorgenza dei “vermi” è dietro l’angolo per cui la moderazione nell’utilizzo dello sharpening di LR è obbligatoria.
C’è una distinizione netta qui tra X-Trans 2 (X-T1, X-T10, …) e X-Trans3 (X-Pro2, X-T2, X-T20, X-H1, …) sul metodo di demosaicizzazione. Mentre per la versione 2 è indifferente l’utilizzo di “More Detailed” o “Smoother”, con una preferenza per il primo, per la versione 3 è di gran lunga meglio usare “Smoother” se si vuole poi processare il file in LR.
Consiglio questi settaggi in questo caso:
Un minimo di Sharpening lo lascio di solito… altrimenti LR non recupera più le alte frequenze.
Poi lo passo così con eventuali variazioni su Mascheratura e Luminanza.
Quest’ultima consiglio di lasciarla a 0 finché aggrada. Trovo che la grana anche a 1600 ISO sia piena di dettagli e pulita senza alcuna riduzione di rumore.
Capture One e famiglia:
So già che dal coro i sostenitori di COP diranno che il risultato che ottiene COP è migliore/simile/analogo.
In realtà non è così. Il problema di COP, a parte i toni grigi e marroni sempre e comunque, è che nella demosaicizzazione fa la stessa cosa che faccio con LR, di fatto lavora sulle frequenze medie e alte e lascia invariate le fini.
Il comando struttura, provate, agisce con un raggio 2 o maggiore enfatizzando solo le frequenze medio alte.
C’è poi lo sharpening ma di fatto va esasperato con raggi piccolissimi per ottenere dettaglio fine.
Il dettaglio fine non c’è in COP. L’immagine risulta pulita e senza vermetti ma abbiamo perso parecchio per questo. Notate come l’immagine è scalettata e pixellata rispetto a quella di LR. Il raggio applicato è piuttosto ampio nel pre-sharpening e nel comando struttura.
LR sopra, con Iridient su None/None/None e COP default sotto.
Il dettaglio è a favore di COP… si e no. Si sulle basse frequenze no sulle alte. LR è evidente come non abbia uno sharpening adeguato per nessuna delle due ma COP è microcontrasto, non dettaglio… avendo del tempo da perdere in PS si può fare.
In un mondo perfetto:
In un mondo perfetto LR avrebbe il comando struttura di COP.
Iridient per le alte frequenze, LR per colori e dinamicità, COP per il comando struttura.
Chissà che ADOBE non si decida a lavorarci prima o poi…
Conclusioni?
Come ho scritto ne ho provate molte e ho trovato la pace così.
È la mia pace… sicuramente altri mille metodi o programmi possono riappacificare chi non ci si ritrova.
Alla fine quel che conta è uscire a fotografare, le esperienze sono fuori, lontano da pc, forum o blog.
Davide Blandino, info (at ) davideblandino.it
Post Scriptum:
Ma con la suite ADOBE che pago ci sono altre strade?
Si ma rallentano di parecchio il workflow. I risultati come sono? Ottimissimi, forse anche meglio.
In questo caso le impostazioni di X-Transformer è bene tenerle a “None”.
Poi in PS si applica uno smart sharpen a piacimento e se si vuole, per enfatizzare i bordi si duplica il livello immagine, lo si fonde in “Sovrapponi” (o “Luce Soffusa/Luce Intensa”) e vi si applica un filtro “High Pass” tra 2 e 4 a piacimento.
Il risultato è notevole e del tutto libero da vermi e artefatti.